Luce
Sono consapevole della strada arsa nel mare, dei gabbiani muti, dei sassi nel cielo invaghiti di nebbia… Li ho contati sai, nelle mie notti salmastre, uno ad uno. E delle caverne, ombre di sciupata bellezza, mistero della mente umana che langue stordita e s’arresta proprio sulla collina… Zolle d’indaco Ma ebbra di luce non ho il tempo di morire mentre l’acqua riflette sulle labbra appetiti d’alcanna e l’aspro equilibrio del giorno pare un canestro di seta.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |