E... si abbandona
Gelida, spoglia frema quest’anima, teme in un altro risveglio. Fuori c’è vita dentro l’abbandono e tutto giace. Risonanze morte volti, voci scheletri da condannare. Vulcani esplosivi cessano di ardere questa caparbia sensibilità ormai tutto giace. Venti feroci onde persuadenti cieli spenti, trionfano su queste laceranti cicatrici. Sconfitta e assente stanca si arrende allontanando rive e... si abbandona, nel lungo vortice dei suoi pensieri.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
19-08-2012 | Massa V. Massimo |
Un fragile cerchio esistenziale si ripercuote sugli stati dell'anima dove le smagliature dell'io sono capaci di immergersi nel sub conscio fra l'insensatezza dei sensi e l'abbandono totale... l'assenza, il disintegrarsi nel verso del silenzio per cancellare ogni voluta traccia nel "vortice dei pensieri". Una descrizione raffigurata da buone metafore e da rapidi passaggi che ne costituiscono ottima materia per essere essere dentro la poesia. |