Stamattina

Oltre la porta, il mistero  divino,
animato di fresco sentore,
in un amplesso di luci, penombre,
di gocce sfuggite ad una pioggia insistente,
di fughe improbabili su vertici di accessi proibiti.

Come una montagna incantata che brilla  lontana, 
oltre le  distese di fertili plaghe,
in quell’infinita distanza di vuoto,
che riempie la vita di ognuno.

Una promessa di pace,
una certezza di un bello che appaga,
una corona di stelle lucenti,
in una luce che ha il sapore dell’inganno,
di torbide faide. 
La voglia di catturare chi si attarda a guardare,
per misurare la propria pochezza 
con il lussurioso processo divino.

Osserva la grazia di quell’utero pervaso di luce,
ai primi chiarori di un giorno
che ancora non ha definite le ore,
né di alba, né d’aurora.
E’ la luce del primo mattino del mondo,
il tempo in cui l’uomo  scopre di  esistere,
al di là di quella materia insufficiente a definire.  

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Pubblicata il 04-11-2012

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Commento dell'autore

sono le impressioni che
ho ricevuto 
questa mattina presto, 
di fronte a una natura 
che si risvegliava