Panorama da San Miniato
Si stende in riva d’Arno la gran villa, fin dove l’occhio arrivar conviene; cupo il monte nero, ne definisce il contorno con infinito amore. Il silenzio di un attimo è senza fine, se il cuore apprende ciò che la mente esprime. La grandiosità di un uomo sente in sé i confini di una nullità che lo sopravanza e prova la gratuità di un amore che lo contiene. Quando la bellezza si definisce come spontaneo dono. Quando s’assopora della fine delle cose il dolce aroma. La sete di infinito che definisce l’uomo si comprime in un afflato di armonioso assioma. Nulla è pari alla bontà di un quanto, quando definisce chi lo rapprende, in una sintassi di frasi eufoniche e in sillogi complete che definiscono l’intensità di un essere dotato di limitati fini. Spazia l’occhio da una guglia a un campanile, finché del Brunellesco la gran mole in sé li tiene.
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