Crepuscolo
Brillava il cielo dietro il colle Prima che le tenebre coprissero il sole, prima che il lampione accendesse il fanale, prima che l’attimo fuggente diventasse eterno. Una luce appena sfiorata dall’etereo rifulger delle stelle, aperta sulla voragine di un cielo che sprofondava nell’eterno. Un sentire audace, fissar l’orrida luce. Un’ offesa per il troppo piacere quando, il sentimento diventa fiamma e mira al ciel bramando il sole. Che ora sfugge e muore. Che ora lascia l’orizzonte. Che ora sfugge per ritornare. Tace la mia vita, tace il cuore che in petto adora amore; tace il mio silenzio per ruggire dentro e sprofondare nell’inedia di un momento, apparentemente bello, fulcro di tutto il mio sentire. Come se un uomo, un uomo bastasse a se stesso, diventasse un niente senza un sole che lo accomuni alle stelle del mare, a quell’aquilone che osando, procede tra i venti, portato da un refe sottile che unisce la terra con il cielo.
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