Un uomo in fuga

Fuggo al mare e scopro
la sua mutevolezza,
i suoi canti, le sue sirene.
E arriva l'allegria  
in spiaggia insieme a
molluschi, gusci e radici.
 
Cammino col vento,
fra onde e sabbia, 
con le narici essicate
 dal sapore del sale.
 
Passeggio sotto nuvole
di gabbiani affamati
e urla di cavalloni
che non coprono il mio urlo
 per la meta che non vedo.

Un vento di sabbia
mi schiaffeggia il viso,
mi arruffa il cuore. 

Con gli occhi socchiusi,
stanco, spaesato, 
ondeggio,
mi appoggio,
barcollo, 
vinto.

Un approdo lontano è la mèta.
 
Nessuno mi chiede
dove sto andando,
io stesso lo ignoro.
 
Sono semplicemente un uomo in fuga.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)