Sonetti sparsi (parte 6)
Il sole è lontano dal sole dei pochi, il buio è vicino per chi inventa dei soli. Piango! Il buio e la luce sono in me., lottano e vincono entrambi. Chi perde sono io. Vivo in una cellula e so che al di fuori non esiste aria. Sono un mare che non ha confini, profondità e voglio esistere. Forse non canta per paura ma per girare intorno alla terra dei rimpianti. Donne e draghi sembrano la vita o la curiosità, me non sanno di appartenere alla terra troppo conservata dal tempo. La folla delle immagini disperde le idee senza logica, la strada senza luci splende per mezzo di un uomo troppo pazzo e spezzato. Le troppe grida formano una musica bellissima, la gioia e la vita parlano di giorni di tormenta nella notte della sacra irrealtà.
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