A Madonna Poesia

E fu
un tempo in cui
la tua divinità
sopra ogni cosa regnava.
Magione
del viandante anonimo
ormai privo di basse speranze.
Essenza di Parnaso
raccolta sulla cima e seminata
ovunque nel mondo, tu.
E fu un tempo in cui
docili a te venivano,
su carri o cocchi,
per strade fangose o lastricate,
dottori e briganti,
umili e potenti,
giusti e ciarlatani,
e tutti nel grembo
accoglievi tu.
E un tempo fu
in cui ti amavano le signore,
dalle tue lusinghe
lasciandosi cullare
perché sulle docili punte
delle penne degli scrittori
tutto si trasformava
in dolce, seducente verità.
Ma già è un tempo in cui
la tua regale presenza
poco o più conta.
Non canta ormai l’uomo
le glorie tue passate
e le presenti
mentre si burlano gl’ignoranti
del tuo fecondo seno
a cui tanti,
monarchi o pezzenti,
il dolce nettare hanno attinto
per poterne versare
nelle adamantine coppe
di avvenenti dame
a inebriare di esse
la gentile femminilità.
Purtroppo è già il tempo
in cui il gentil sesso
più non sa apprezzare
i tuoi servi minori,
pochi poeti stanchi
oppressi da malesseri interiori,
ma sembrano rivaleggiare
per lasciarsi abbandonare
in assoluta cecità
tra le braccia invereconde
di persone zotiche e sterili
in una frenetica danza
di vacua goliardia.
Madonna Poesia,
dov’è sepolta la tua
premurosa benevolenza?
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
24-01-2013 Redazione Oceano Intensa lirica che ripercorre a ritroso il pensiero poetico: poesia amata ed odiata, inseguita e abbandonata,ma sempre presente nell'animo umano:un tempo divinizzata oggi bistrattata? L'uomo ha sempre il bisogno crescente di esprimere la propria interiorità , non potrà mai fare a meno di lei.

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Pubblicata il 20-01-2013

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