Il Faro del Lago
In lontananza, sulla sponda opposta dove stavo, del lago, ne scorgevo minutino, il luccichio del faro e tutte le altre luci delle case, a riva od in collina accoccolate, da barche che ondeggiavano piegate. Che pace, che silenzi e bella quiete, mirava il cielo un vecchio pescatore, bel tempo ché ti mostri costellato, adorno di molteplici, sì brille, con luminose ed infinite stelle, pareva avere un posto riservato. E non avrei voluto mai andare via ché mi parlava con saggezza antica, di un Paese avvezzo alla fatica, abbarbicato con sudore e cuore, in acque linde si specchiava un tempo disabituo di genti forestiere. Borgo che nella pesca appisolato del suo passato vive fascinoso, come intriso nel mio ricordo amaro m’è dolce ritornare in questi luoghi, fantasticando di ritrovare qui il vecchio pescatore ed il suo faro.
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