Il Faro del Lago

In lontananza, sulla sponda opposta
dove stavo, del lago, ne scorgevo
minutino, il luccichio del faro

e tutte le altre luci delle case,
a riva od in collina accoccolate,
da barche che ondeggiavano piegate.

Che pace, che silenzi e bella quiete,
mirava il cielo un vecchio pescatore,
bel tempo ché ti mostri costellato,

adorno di molteplici, sì brille,
con luminose ed infinite stelle,
pareva avere un posto riservato.

E non avrei voluto mai andare via
ché mi parlava con saggezza antica,
di un Paese avvezzo alla fatica,

abbarbicato con sudore e cuore,
in acque linde si specchiava un tempo
disabituo di genti forestiere.

Borgo che nella pesca appisolato
del suo passato vive fascinoso,
come intriso nel mio ricordo amaro

m’è dolce ritornare in questi luoghi,
fantasticando di ritrovare qui
il vecchio pescatore ed il suo faro.
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