Tu e la montagna
respiravi l'aria di montagna mentre sfuggivi allo stress dei doveri familiari e lavorativi ti sentivi tutt'uno con la natura, coi sentieri ne conoscevi sempre di nuovi; ti erano gradite persino le alzate mattutine ti confrontavi con gli amici facendo a gara a chi avesse raccolto più funghi o castagne per poi invitare i parenti, a mangiarle a casa, davanti ad un camino col sorriso di un bambino gioioso di quel dare e glorioso di quell'avere l'autunno tu attendevi per sentirti libero di andare poi lo stesso autunno ti portò lontano, tanto lontano ma forse in qualche modo ti ha dato ancora un volta una mano, ti ha tolto l'agonia, di quella malattia che riduce in larva l'essere umano.
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11-10-2013 | Redazione Oceano | Una narrazione dai toni sereni, nel tenero ricordo, quasi visivo, del passato; neanche la nota struggente della chiusa riesce a scalfire la pacata rassegnazione dell'inevitabile che si percepisce. |