Il sordo suono delle acca
Ho dato, il resto è per voi, l’onore, il fetore, l’amore perso, il dolore all’occhiello, il fiore del praticello, tenetevi pure i pentagrammi della mia fame che mai si sazierà, ora, senza giochi di parole ma con parole che giocano fucilate il sospetto, avvelenate il reietto, incravattate il rispetto e mettetegli un paletto nel petto. Ho dato, ho tenuto per me solo il sordo suono delle acca ed un tappeto di errori su cui pulire le scarpe dal carpe diem.
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