Tu dimmi che senti la gioventù
Tu dimmi che senti la gioventù, e una febbre che sale dentro e non ti abbandona, e penetrante rovista in profondità la tua sete, i tuoi appetiti, e come balsamo modella la tua bellezza, la rende ondeggiante e tremula come la luna d'estate; e frusta i tuoi glutei, e ansimando arriva al tuo orecchio, e fiorisce le tue braccia distese dal tempo incessante. Ora che cinquanta e passa primavere sono nelle ferite che il volto racchiude, e pensavi che il tuo cuore non avrebbe avuto giorni fulgidi che si penetravano solo sudore e rammarico. Tu dimmi che senti la brezza e la brina, perché io di mattino mi sono vestito per venire da te.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |