Tu dimmi che senti la gioventù

Tu dimmi che senti la gioventù,
e una febbre che sale dentro e
non ti abbandona, e penetrante

rovista in profondità la tua sete,
i tuoi appetiti, e come balsamo
modella la tua bellezza, la rende

ondeggiante e tremula come la
luna d'estate; e frusta i tuoi glutei,
e ansimando arriva al tuo orecchio,

e fiorisce le tue braccia distese dal
tempo incessante. Ora che cinquanta
e passa primavere sono nelle ferite

che il volto racchiude, e pensavi che
il tuo cuore non avrebbe avuto giorni
fulgidi che si penetravano solo sudore

e rammarico. Tu dimmi che senti la
brezza e la brina, perché io di mattino
mi sono vestito per venire da te.
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