Ragazzo mio

Non essere triste ragazzo mio.
Osserva la terra sotto quell'olmo
guarda la zolla dove batte il sole
li puoi piantarci le spighe dorate del grano
raccogliere dal pruno i suoi frutti
rotolarti nell'erba del primo mattino
e sporcarti di miele colato nella notte 
dalle stelle nel cielo buio.
Dove marca la sua ombra
potrai riposarti dopo le tue fatiche
asciugare il sudore dalla tua fronte
mangiare il tuo tozzo di pane
per saziare il tuo corpo
con le prugne addolcire la tua bocca
per cancellare le tue amarezze.
Conserva le tue lacrime
per quando la vita te le chiederà
per salutare un giorno chi ha fatto tutto questo
e avrà un albero che gli regalerà penombra
per riposare nella luce del sole 
della sua eternità.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
11-11-2013 Pierro Antonio Grazie Rita...questa mia poesia è un'educazione all'insoddisfazione giovanile
11-11-2013 Vieni Rita Intensa. L'albero e la terra, adesso ragazzo, per rotolarsi e giocare, da adulto un ritorno a casa.
07-02-2013 Pierro Antonio Vi ringrazio
07-02-2013 Redazione Oceano Versi intensi che nella loro duplice interpretazione spingono a profonde riflessioni sul vero senso del nostro incedere quotidiano.