La mia domenica

Suonano le campane vestite a festa
a richiamare i fedeli la Domenica mattina.
Lieti assistono alla funzione e al suo finire escono ordinati 
annusando l’aria che sa di cappelletti.
I bambini ripuliti attendono
di indossare i vecchi stracci 
e liberi saltano la corda.
Negozi chiusi a riposare,
solo pasticcerie dall’odore irresistibile,
pronte per un vassoio da vendere ai golosi.
Gente sorridente intenta a organizzare.
Gita fuori porta sarà la sorpresa
sopra un prato sconosciuto imbandito di cibarie.
La mia Domenica era quella, quando i lunghi capelli
mia madre raccoglieva, decorando con nastri colorati.
Oggi suonano le campane a richiamare i fedeli.
Pochi sorrisi sui visi, poche parole e strette di mano.
Niente più stracci da far indossare ai bambini,
niente più corda, niente cadute, né capriole.
Computer il nuovo gioco, la novità che cambia il mondo.
Odore di smog e veleni nell’aria salmastra
e negozi sempre più grandi aperti senza sosta...
...e la mia Domenica dov’è?
Quella che sapeva di riposo e festa,
di pane e cappelletti. 
Quella che tutti aspettavamo per dormire e vivere, 
in famiglia o con gli amici.
Quella che portava l’allegria.
Dov’è?
Era bella la mia Domenica.
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28-02-2013 Terenzi Stefania Sono ricordi indelebili che riaffiorano spesso in cuor mio. Quanto sarebbe bello poterli rivivere! Mi fa felice sapere di potervi emozionare. Ancora grazie.
28-02-2013 Redazione Oceano Profumi e sapori di un bel tempo passato, mai dimenticato, ancora tanto desiderato: una cartolina solo lievemente ingiallita ma viva nel cuore come i ricordi e l’infanzia.
E’ sempre emozionante leggerti.

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Pubblicata il 22-02-2013

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