Dietro gli artigli del tempo

Ho vuotato la mia mente 
tra le palpebre soffici 
delle nuvole 
che rovesciano 
le sue lacrime di acqua 
nelle costole del silenzio.

Mi sono tatuato 
una canzone nuda 
nelle labbra 
che pregano 
una preghiera 
di specchi alla nebbia.

Si alzerà presto il sole 
basso le pietre 
dove annidano uccelli azzurri.

Mi vestirò di luce 
per alimentare il fuoco 
ed essere materia che arda 
ogni assenza.

Oggi estendo una coperta di sogni 
nella notte sonnambula.

Fondo questi versi liquidi 
tra righe di irriti 
che decifrano il mio sangue 
incostante.

Camminerò a tentoni 
tra fiori proibiti, 
Infiammerò l'animo 
con la mia sete di parola.

Scommetterò le mie mani 
dietro gli artigli del tempo, 
e mi siederò 
ai piedi del tremore 
a baciare una stella.
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