Ricordi di un vicolo stanco

Uno strano ingordo silenzio, passarmi accanto
bere la mia acqua, dissetarsi al freddo di dicembre
ed avviarsi lungo il vicolo disseminato d’orme e ombre.

Non è un incipt alla trama interessante di un’autrice in auge,
bensì un pensiero frequente che si avvicina al mio pensiero ormai
di frequente, alla vista, in odore e in sapore di luoghi
cari e cozzanti alla memoria che di eternità
in beltà ne tiene e incoraggia memorie.

Fermo il respiro adagiato su grigio manto,
l’assolo melodioso in canto non tedioso.
Indosso ciò che resta, percorro il passo
spolvero la polvere senza incanto.

Vecchie mura, fredde pietre, muti sassi gettati
alla deriva di un principio che decretò la fine. 
Niente dentro il fosso della non vita,
del silenzio ovattato chiuso al buio senza speranza.
Si rincorrono le voci, si manifestano gli echi,
si attraversano le stanze, senza indugio e senza fretta eccomi
dentro il cuore pulsante della memoria: pallori e vecchie giunture,
pelle diafana e occhi azzurri, bianco e canuto il capo,
vivi e belli gli occhi del cielo.
Poche memorie, poche visioni,
il film è un déjà vu di una pellicola consunta e monocromatica.
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15-12-2014 Musicco Mirella Il ricordo e i passi a dire quieti, intarsiati dentro come scorsi assetati d'esistenza ... ci sei nel tutto che appaga e che raggomitola l'avvenire ...
12-12-2014 Vieni Rita Grazie Claudia i miei ricordi sono descritti attraverso il tuo dire, li scorgo mentre leggo un sentire parallelo al mio :)

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Pubblicata il 11-12-2014

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