La tenerezza
Pensiero del giorno (28 maggio 2012) Una parola magica che può aprire tutte le porte, sia del cuore che della mente. Secondo me, è il sentimento per eccellenza dell'animo umano. Ci sono persone predisposte fin dalla nascita ad essere dolci, gentili e accoglienti nonché a sorridere sempre. Come se nascendo lo avessero ereditato, nel loro DNA, dai loro progenitori: si tratta, invece, soltanto di una predisposizione naturale che potrà diventare una qualità se sarà coltivata nell'ambiente familiare adatto, viceversa, si spegnerà se dovesse crescere in un ambiente dove si praticano la violenza e il nervosismo. La tenerezza che ognuno di voi invoca poiché, a un certo punto della vita, ne avverte la mancanza rendendosi conto di aver avuto tutto: passione, sessualità, amicizia, affetto, violenza e aggressività ma non la tenerezza che, per essere tale, deve essere praticata costantemente ossia deve essere un "modus vivendi", un modo di essere che nasca da dentro, dall'animo di una persona e non da un' imposizione esterna che, a volte, si pratica solo per ottenere la considerazione di chi può esserci utile. Io amo la tenerezza ma posso dire di averne ricevuto poca; la custodisco nell'animo gelosamente e sono pronta a darla a chi vedo in difficoltà sortendo, in chi la riceve, sempre un effetto magico. Se vado indietro nel tempo, mi ricordo di aver ricevuto talora tenerezza da mia madre, da una maestra delle scuole elementari, da un sacerdote mio confessore, da qualche mia amica, dai miei figli, quando possono, dai miei nipotini, sporadicamente, e da qualche innamorato che scioccamente ho rifiutato. Nella vita matrimoniale e in quella lavorativa non l'ho ma trovata. L'uomo preferisce sempre la passione e spesso non sa trasformarla in tenerezza quando l'eta ormai è avanzata e i problemi sono tanti e, nella vita lavorativa, perché tra colleghi c'è sempre competizione esasperata e, talora, invidia e maldicenze. Far capire ad una persona a cui vuoi bene che l'amore si è trasformato in tenerezza, in bisogno cioè di una compagnia affettuosa che sia accorta e solidale e che abbondi di gestualità sentimentale, di stima, di rispetto e di considerazione, a volte, è molto difficile o addirittura impossibile da accettare per chi non l'ha mai ricevuta né praticata nei confronti di chi che sia. Posso spiegare cosi l'amore esagerato che alcuni esseri umani hanno verso gli animali domestici e, questo, potrebbe essere il mio caso. Mi sono circondata, infatti, di cani e gatti che, effettivamente, anche se apparentemente muti, sanno dare un affetto sincero, disinteressato e continuo e persino una comunicazione diretta con i loro versi che non sono, come si crede, tutti uguali. La gente comune disprezza di solito questa persone, prima di tutto perchè è superficiale nel pensiero e nell'azione, egoista verso gli altri e capace di agire solo per il proprio utile. Il numero di tali animali, per famiglia, è aumentato notevolmente proprio perché l'umanità odierna, per vari motivi, non pratica né riceve tenerezza. Dobbiamo continuare cosi o vogliamo tornare sui nostri passi? Io ho continuato ad essere me stessa, a chiedere cioè tenerezza sempre, anche se, molte volte, è meglio non far capire agli altri la propria incommensurabile sete poiché potrebbe essere fraintesa e ti ritroveresti, soprattutto da parte degli uomini, avances sessuali che finirebbero per offenderti e basta. Perché ridurre le cosiddette coccole solo agli anni del fidanzamento e non praticarle invece come habitus per tutta la vita??? A parer mio è l'unico modo per esser amati fino all'ultimo istante.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
23-06-2012 | Sensi Daniela |
Ciao Laura...come sempre..MOLTO BRAVA!! |