Giostra

Sali,
Sali…
Che aspetti?
Vaghi spettro senza volto,
Non sai che vuoi,
Non sai chi sei.
Sali che ti aspettano gli amici,
Sali che conoscerai i Paradisi.
Ascolta che musica divina,
Angeli invitano a viaggiare.
Ecco. 
Bravo,
Ancora un passo,
Un salto e sei arrivato.
Gira, gira la giostra,
Turbine per far morir la noia,
Gira e entri in un mondo,
Fatto di sogni, euforie e sonni.
Ti senti bene,
Leggero come un palloncino gonfio di elio,
Ti senti bene,
Demoni son Angeli avvolti di fumo azzurro.
Gira, gira la giostra,
Non si ferma per farti vomitare,
Forza centrifuga che non ti lascia andare,
Piange il clarino sempre più lontano.
Gira, gira la giostra,
Non vuoi la madre,
Detesti il cibo,
Nuoti in un niente che ti rende vuoto.
Gira, gira la giostra,
Le mani tendi, chiedi aiuto,
Pietà lo vedi che non cammino,
Pietà per chi? Che non son più io?
La giostra non si ferma,
E’ sorda e urla,
Vedi oltre il fumo i visi disperati,
Vuoi solo dormire oltre la vita.
La giostra per te non gira più,
La musica è finita,
Il sogno spento,
Dietro un sipario nero.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
25-09-2014 Nenzi Vittoria Ringrazio Oceano e ringrazio Rita Vieri di avermi letto e commentato con la consueta attenzione e perizia. Il richiamo degli stupefacenti è 'anafora di questo mio lavoro.
25-09-2014 Vieni Rita Una presenta narrante, la tua Vittoria assolutamente dentro la poesia, dentro i vari volti succubi del male terreno: chi è causa del suo male pianga se stesso!
E quel se stesso è sopra una giostra impazzita, una giostra di anafore: lucidamente e senza pietà distrugge lasciando tracce.
Autrice di sentimenti forti, di poesie di spessori, spesso in onore della vita, adesso ne dipingi, in versi, chi alla vita respinge gli affetti e i valori! Causa ed effetti, in giostra con la consueta musica reiterata!
25-09-2014 Redazione Oceano Brividi intensi sul giro impetuoso della giostra della non vita; incessante acceca, illusoria, con le sue lusinghe assorbendo spenta ogni respiro. I vortici annegano i pensieri, obliando l’essenza dell’esistenza. La pazzia, affogata nel vuoto, occulta sogni ed euforie.
Solo un istante finisce il disincanto quello del buio che accarezza la fine.