Silentium
Taccio, nascondo i miei sogni, il mio sentire, il mio sapere. Li lascio folleggiare nella mia anima, come stelle nella notte. Ho deposto il mio cuore su una coltre di nubi, velerà alla fine dell'arcobaleno. Lo sento.... Sussurra,sussulta... Potrà mai esprimersi del tutto? Il mio sapere non è sapere, tutto è alle mie spalle, la vera conoscenza è celata nella mia oscurità. L'inspiegabile non è spiegabile... Cerco di capirmi di decifrarmi. la trama nascosta è più forte di quella manifesta. Cerco la folgore, che dà la conoscenza. Spesso quello che mi appare non è conoscenza, devo andare oltre, dall'altra parte, in quella trama che forse ogni tanto percepisco, al di sopra delle passioni, dei sentimenti che si coagulano e scardinano questo cuore. Cercherò una soluzione a questo enigma con parvenza indecifrabile, perchè questo è il terreno della follia... Io sono Iside, la prima e l'ultima, la matrice di tutto, di tutte le contraddizioni. Pensieri,sussulti,dolori, diventano Medusa,e nel sogno ricongiungo il passato e il presente. Poi tutto passa, non invano e con questo corpo affronto e vinco ciò che sembrava invincibile. Io che ho cercato di approfondire la mia anima, sono scesa in anima, e con umile gesto capirò ciò che mi era oscuro. Come Davide danzero' sulle porte del tempio vestita dal respiro divino. Poi finalmente scenderò nell'averno, per ricominciare incessantemente il ciclo. Danese Maria
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