La trebbia nella piana
Ricordo i giorni della mietitura; allora si viveva di cose semplici, quindi quelli erano giorni di festa e di gioia. A Luglio arrivava la trebbia nella piana; (dove l’oro del frumento aveva fatto da padrone e aveva così ricompensato il sudore che mio padre insieme ai suoi operai avevano versato). Per me era una grande festa; i covoni del frumento appena falciato emanavano nell’aria un profumo speciale, erano lì generosi di chicchi dorati pronti per essere trebbiati, con i miei genitori rimanevamo lì a dormire all’aperto, in quella calda notte d’estate che precedeva la trebbiatura; i grandi preparavano dei letti di paglia per dormire, per svegliarci presto, la mattina dopo e trovarci sul posto. Quella sera restai sveglia per ore, guardando il cielo scuro e profondo, punteggiato da quelle stelle che brillavano come diamanti, l’aria allora era limpida e tersa, sembrava che le stelle si potessero contare ed io ci provavo, mentre gli occhi che nel frattempo erano pieni di sonno si volevano chiudere, le palpebre pesanti non riuscivano più a stare aperte, finché crollando, passavo ai miei sogni pieni di fantasia, sapevo che l’indomani sarebbe stato un giorno speciale. Il primo chiarore dell’alba trovò tutti svegli, sentivo i primi raggi del sole che mi accarezzavano il viso, mi stropicciai gli occhi per vedere meglio tutto il gran da fare che c’era intorno; la trebbia iniziò il suo lavoro molto rumoroso e mentre da una parte uscivano i chicchi di grano dorati liberati dalla paglia, da un’altra parte venivano fuori delle grosse balle di fieno . Fu una grande giornata piena di fatica e quando si fece buio ed il lavoro era già finito, si tornò a casa, i grandi erano stanchi, ma felici perché il raccolto era andato bene.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
10-09-2014 | Gullotto Santina | Ringraziare è poco per una redazione così attenta e percettiva | |
10-09-2014 | Redazione Oceano | Ancora un ricordo lieto ad accompagnare ed irrobustire questi versi: l’infanzia ha il sapore del grano maturo e il calore del sole cocente, la notte il commiato delle stelle splendenti. | |
08-09-2014 | Gullotto Santina |
Ricordi di vita passata quando aveva il sapore della vita vera.. |