Nati orfani di Abele

E muto urla il vento 
immobili sospiri
stasera,
nell'ora in cui la mano del figlio di Adamo
dona mortali carezze alla sua Eva,
sotto l'inganno di un cuore nero...
Lacrime di acida lava
piange il cielo inorridito,
nell'ora in cui Caino strappa il fiore
sbocciato dalla propria carne,
nella follia d'odio infernale
di calpestare suo fratello...
Pietoso il mare accoglie anime
di spighe falciate premature
e con ira annega l'orrore,
inondando le innocenti sponde... 
E dal suo ventre dilaniato
la madre terra violentata
partorisce un doloroso
marcio letame di frutti,
e rinnega i suoi figli,
nati orfani di Abele.
Ma il giorno sorge ancora 
dalla buia notte
e spunta un filo d'erba verde
speranza dal fango insanguinato...
A primavera, 
nascerà ancora 
un nuovo fiore d'Amore.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
10-10-2014 Serio Anna grazie di cuore Persico M.Rosaria e Redazione Oceano
05-08-2014 Persico M. Rosaria Molto bella e "spunta un filo d 'erba "firma un animo ottimista e costruttivo
30-07-2014 Redazione Oceano Anche il vento muto al dolore, alla colpa!
Piange il cielo al dramma del sangue che beve sangue!
Il mare rigetta i corpi, senza colpa!
La terra devastata, non esita e dal ventre ancora caldo, il germoglio della speranza, per dì futuri d’amore!
Complimenti all’autrice!

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Pubblicata il 16-07-2014

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