E sgorgava miele

Dalla lampada sgorgava miele
E sulle pareti apparivano graffiti
Di una sola anima
Mentre fuori era buio
Nessun tempo a rincorrerli
Alcun pensiero li fendeva
Erano di cristallo
Una brillante scultura arsa d’amore
Un soffitto che si mescolava alle lenzuola
Il loro unico spettatore
Ed un futuro tra le nebbie d’orizzonte
Dal passo stanco
Immobile alla loro barriera
D’infinite anime
Mai scisse
Mai unte dall’olio di quella lampada
Immortale
E sgorgava miele
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16-11-2014 Redazione Oceano Un ellissi di pensiero al verso che si trascina verso un unico senso: dalla lampada sgorgava miele, anadiplosi tra il primo verso e l’ultimo.
E mentre un soffitto, analisi della solitudine, unico spettatore, vigila, si compie il rito alla quasi immobilità del tempo, vigile in attesa al buio innaffiato dalla dolcezza.

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Pubblicata il 13-11-2014

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Incontaminato amore