Le torri d'Adriatico

Tante le torri d’Adriatico,
in coda l’una all’altra
alla mercé del mare.
Odono le torri il venir della tempesta,
calciate dai venti,
si perdono tra i cirri.
Diroccate,
agghindate,
affascinanti scoperte 
del pellegrino spiaggiante.
Un dì guardie d’orizzonti,
degno approdo del naufrago e del gabbiano.
Le torri d’Adriatico sono senza destino,
catturate dalla sabbia,
assorbite dal cemento.
Hanno la compagnia di un bosco,
il tarassaco sulla grondaia;
ante sprangate
o rotte al vento.
Or nidifica la civetta 
negli squarci del tempo.
E’ storia i loro intonaci;
possiedono voci 
che urlano alleanze,
leggi,
battaglie.
E dal cortile
l’odor del marsiglia
e il gioioso canto 
dei figli del sergente.
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10-12-2014 Palmieri Placido Ringrazio la redazione per la menzione.
08-12-2014 Redazione Oceano Si confondono i ricordi assumendo sembianze in prosopopea, i muri in crepe e il vociare del vento, richiamo per il gabbiano, per chi in approdo ricerca meta tra l’analessi di figure affisse a bando perenne.

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Pubblicata il 04-12-2014

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Commento dell'autore

Ricordi, pensieri, immagini.
Proprio la torre della foto
è stata spesso meta nelle
mie avventure estive ed
invernali