Vento di primavera
Vento di primavera Soffia il vento al primo sole di primavera, spolvera il pastello color delle case tra verdi pini e erbosi spazi. Bacia vecchi, curve figure sedute su panchine, vola festoso sui passi di fanciulli… Cattura la vela di una barca sul mare, apre i fiori del mandorlo e del melo… Ansima e s’affanna dietro a irrequiete nubi ed è pungente sull’apice dei pioppi. E’ zefiro gentile nell’agile e ondeggiante svolazzar di bombici e cetonie… Scova rossi papaveri in mezzo a intrighi di sterpaglie incolte... Tesse ricami a una piccola nuvola… E’ brezza spumeggiante con gabbiani a ventaglio sugli scogli… E’ refolo smarrito ai racconti sugli infissi… E’ freschezza d’ombra in gelosi anfratti. A volte è tacito, continuo e lento, a volte in piena, impetuoso e vivace. Ma l’inverno è ancora dietro il dosso… Tremore di zolle intirizzite… Fremiti di nuovi germogli.
data | autore | commento (si può commentare solo se si è loggati) | |
07-11-2015 | Pomina Genoveffa |
E' sempre lontana la linea dell'orizzonte nella suggestione di un crepuscolo o un'alba. Immagini del tempo... attenzione per un ricordo... sospensione temporale. Ombre e luci, sussurri e grida dell'attimo attraverso uccelli vaganti in cielo, ali bianche che paiono fuggire oltre i confini del visivo elevandoli a momenti sublimi, quelli dell'anima, interpretandoli, filtrandoli... Genoveffa Pomina |
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29-03-2015 | Redazione Oceano |
Dipingere i contorni di un paesaggio noto non è tratteggiare l’indefinito ma sensazioni ed emozioni abbracciate all’aria avvolta intorno a cose e persone, chiassose nei richiami. Un pennello magistralmente muove e china lo sguardo come fosse lì ad assistere all’incanto. Il cielo, il prato e i suoi colori, la brezza, i gabbiani, definiscono il divenire di una stagione di tepori e, nell’attesa che si plachi l’inverno ancora vivo, sogni folate di lievi arsure che sbuffano il ritorno vestendo i versi di bagliori. |