Sussurri nelle ombre

Nella breve pausa tra un respiro e l’altro il tempo per riordinare una stanza… per preparare un pasto o 
percorrere la strada d’ogni giorno…il tempo per pensare ad un abbraccio…all’attesa di un abbraccio…
il tempo che posa la solitudine sugli specchi e il vuoto di inevitabili assenze. 
Cerco scoprire cosa è il mio ‘essere al mondo’ e per non far perdere le parole nel vuoto o non farle
rimbombare soltanto tra le pareti dell’io, setaccio differenti strade…perlustro zone d’ombra e luce…
scavo nel mio inconscio e nel cielo dell’immaginazione.

In questo prisma di cristallo dalle mille sfaccettature ogni pensiero ne sfiora un altro senza 
sovrapporsi al precedente… gemme che riflettono il significato complessivo in un lampo proprio come fa
il cristallo al riflesso della luce. Parlo d’amore…l’amore sbagliato e che sbaglia…che distrugge…
l’amore impotente e attonito…l’amore totale e unico e quello incredulo del dolore e della sofferenza
che punta direttamente all’anima.

Salgo sul treno della memoria… tante sono state le stazioni che hanno segnato le tappe della mia vita…
e i viaggi si son fatti carico di ricordi che riaffiorano e così mentre un pensiero ancora mi ferisce
con la spina nel cuore, un altro felice mi assale…un canto, eco leggera e suadente nel breve fluire
dell’attimo…traccia segnata dal pigro sfilacciarsi di infiniti tramonti…miraggio notturno d’un sogno
infranto dal chiaroscuro dell’alba.

Anche le parole a volte faticano sul mio bianco foglio a inseguire nuovi cicli di aquiloni senza filo…
a mettere in tasca un volo di farfalla per strapparmi di dosso il buio fatto di spigoli e fossi che
ancora cercano appigli…

Forse un giorno sosterò sola senza voltarmi sulla riva di un fiume avvertendo soltanto il fluire
dell’acqua…il soffio di voci lontane…chiederò allora aiuto agli astri e alla luna per sfogliare il
mio ultimo tempo nel mistero del creato…
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
20-04-2015 Redazione Oceano Seguire il rimbalzo di un sospiro o respiro, nell’ordinario svolgersi del tempo è l’affanno insistente dentro te e noi.
Solitari anfratti in cui chiedersi, immensità perse dentro spazi infiniti d’anima, sono le anse in cui tutto smuove nel timore di non ritrovarsi.
I pensieri sono le tortuosità del vento che tempesta piano e forte le emozioni: amore senza senso o con tutto il senso che abbraccia il cielo.
Il passato marca e scava tracce di ricordi, aggrappati ansanti a lembi di pelle non indifferenti tra alba e tramonti ormai andati.
Cercare di voltare pagine è l’ultimo tuo grido, indenne ancora del susseguirsi del viaggio in rotta spinta dentro nebulose che aliti per poter mirare ancora.