E'

Nella porta socchiusa il pianto di un bimbo
è grigia nube che raggio di sole fuga.
E’ l’ombra d’un gabbiano vagante
che richiama la compagna al nido…
E’ una voce bambina che infrange il silenzio
e getta note di gioia…
E’ la voce del vento dentro i pini…
Il silenzio fallace fra ingannevoli
e suadenti sogni impossibili.
E’ un morire a brandelli
prima di morire del tutto…
E’ l’incedere vaporoso dell’attimo
nella fissità del tempo…
E’ il pianto di un vecchio senza speranza 
e la voce di chi è solo… segreto bisogno 
d’appoggiarsi ad un altra solitudine…

	
		
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22-04-2015 Redazione Oceano “E’” verbo della vita che nutre l’essere, intrecciato nelle tue parole come linfa primordiale: d’un pianto e una voce, dei sogni infattibili e del lento morire; “E’” la solitudine, boato che echeggia nel vuoto “ …d’un vecchio…”.
Nell’incedere dei versi quell’intensa presenza dell’essere “E’” la tua poesia che smuove sempre ogni particella d’emozioni vogliosa di altre parole che raccontano all’anima attonita.