L'imprevisto
Parlami... raccontami di quel tempo, quando stavo dietro il muro e di pietra affidabile era il mio cuore... di quando, deposte le armi rifuggivo ogni guerra in nome della mia pace... - tutto era più chiaro - rammentami chi fu (se io o l’imprevisto) a saltare quelle pietre, a confondere le carte a varcare i miei occhi, mendacemente... rompendo l’equilibrio e scambiando le parti - il dentro col fuori - il vuoto mutò in mare le mie unghie divennero artigli e gli scogli mi furono à ncora, per quell’emozione... (era prevista pioggia, ma splendeva il sole) quando il sonno travasò a galla per approdare sulla riva del sogno (non ho memoria del quando, per quel trapasso) era mia, quell’anima... ma tuo era il petto... quella mano sul cuore in cerca del suo sangue... la fine del cercare... - tutto è confuso, ora â€" (ma gli occhi non mentono) non solo mia, fu la colpa... ma del muro non resta che l’ombra, una frana di pietre e cuore... ricordami chi ero... non so dove cercarmi, e mi rivoglio indietro... rivoglio indietro la corazza deposta anche s’è fatta di petali, incollati a sputo... rivoglio la mia pace... e dimmi... se il cuore non mente, chi ha mentito... se un sogno sopravvive al risveglio... armandomi l’anima, in questa mia guerra...
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