Della guerra, dell'amore

Il ricordo della tua pelle,
Natalya, mi abbaglia
con i suoi riflessi color di perla
abbandonata sulla nera terra
un manto di neve rammenta il tuo volto.
Moglie amata
compagna vagheggiata
sotto questa pioggia di ghiaccio assassino
sento serrarmi la gola.
Come ossa ricoperte di mosche
mi sei apparsa così,
in questa notte innominabile,
in questa guerra, innominabile.
E tu non sei più.
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23-04-2016 Redazione Oceano La traccia dell’essere stato scuote il verso come l’ultimo sospiro. Sono le parole a dire dei passi lasciati sulla terra, calpestata nella notte da una guerra che attraversa la pelle come padrona del suo calore.

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Pubblicata il 14-04-2016

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