Cos'è l'amore... dedicato al mio nonno materno

L'amore nasce nel mio cuore pensando a te nonno mio
Buffo nel tuo sorriso con il capello alla ventitré
paltò sgualcito nei freddi inverni ed un sorso d'allegria
mentre la tua logora tasca ospitava al tuo rientro a casa
un vecchio fiasco di vino rosso 
La mia mano nella tua segnata dal duro lavoro 
mi accompagnava a scuola
Anni difficili per me e per te
Tu affogavi la solitudine del tuo cuore
dentro a quel vuoto bicchiere, pensando
di colmarlo dal vuoto che nonna, volando in cielo
aveva già da tempo lasciato in te.
Ed io ti stavo accanto guardando le tue spalle
divenire sempre più curve.
Ma tra di noi tutto era un gioco
L'allegria in te non moriva mai 
Ti guardavo dall'alto in cui ti vedevo
Eri forte nella tua avanzata età.
Nulla scalfiva, il tuo cuore.
Riuscivi a metterci amore in tutte le cose che facevi
Tu mi hai insegnato a sopravvivere 
Rubavamo al tempo, piccoli cristalli di felicità
Mi raccontavi favole infinite fatte di pace e di amore. 
Sei stato un punto di riferimento per me, 
il padre che mi è sempre mancato.
Con te ho scoperto il mondo,
Assieme si andava a portare da mangiare 
al Pinguino Marco all'acquario,
Il venerdì sulla tavola non mancava mai il baccalà
Radio Kapodistria ci teneva compagnia, 
con le sue canzoni dedicate a chi in
quel giorno compiva gli anni mentre
io aspettavo la mia che non arrivava mai.
Pasta e fagioli al lunedì lasciava il suo profumo
sul pianerottolo di casa mentre,
io di volata per arrivare prima in casa facevo 
due a due i gradini dei sei piani che ci dividevano 
Tu mi aspettavi sulla porta 
il tuo bel sorriso metteva in mostra la tua bianca
dentiera pagata a rate all'amico dentista.
Mi abbracciavi con l'amore di padre, che solo tu
sapevi fare.
Nel pomeriggio sul tavolo di legno con i fagioli sparsi ,
un po' qua e un po' la mi aiutavi a fare
i compiti di matematica
Arrivava l'ora della merenda, ed era già festa per me!!!
Una fetta di pane burro e marmellata
e poi di corsa a giocare giù nel cortile sotto casa aspettando
mamma che rincasasse dal lavoro.
E poi ci son stati tanti Natali.. quelli tristi ….
dove il nulla riempiva la stanza, ma tu 
avevi il potere di renderla preziosa e ricca
Insieme preparavamo l'albero ed il presepe, tu studiavi la posizione esatta
per le luci.
Organizzavi ogni singolo movimento
si perché l'acqua doveva uscire da quella fonte improvvisata,
mentre le pecorelle si abbeveravano.
E poi vuoi mettere l'odore della legna nella stufa????
Lasciava un profumo gradevole oltre che regalare il suo bel tepore.
Godere di queste piccole cose non aveva prezzo,
mentre mamma si affaccendava, per il pranzo di Natale da condividere poi,
con il resto della famiglia.
Il profumo del ragù si sentiva per tutta casa, mentre lei al fornello 
cantava la sua canzone preferita.
Le patate sul fuoco erano quasi cotte per essere impastate per gli gnocchi.
La mesta tavola era imbandita!!! qualche salume,
la tovaglia della festa faceva bella mostra di se'
mentre il servizio di piatti della nonna quello bello, con ricami d'oro zecchino
veniva usato solo in quell'occasione.
Sulla tavola qualche bottiglia di coca-cola o aranciata era un lusso per noi.
Profumo di zenzero e cannella sui dolcetti appena sfornati
Sull' albero erano appesi mandarini piccoli babbi Natale di cioccolata,
che io impaziente aspettavo di mangiare assieme alla mia sorellina
Piccoli doni ospitava lo spazio infinito sulla vecchia credenza
che odorava di vecchio ma a noi non ce ne importava un fico secco.
Ciò che contava nonno, era la tua presenza il tuo amore,
il tuo voler bene ai tuoi figli e a noi nipoti.
Era questo che rendeva bello il nostro Natale.
E poi arrivò il tempo in cui il tuo viso divenne cupo e triste
grandi rughe solcavano i tuoi lineamenti ma tu 
sempre fedele al tuo capello che abbandonavi 
solo per andare a letto.
Nel tuo pigiamone di flanella a righe, per la quale io
ti vedevo buffo e ridevo come una matta
ti apprestavi a regalarmi il bacio della buonanotte.
Ci siamo persi per un po' nonno ma poi ti ho ritrovato, 
nel dolore della tua morte, dentro a quella bara chiusa
La mente sapeva che la c'eri tu ma il cuore rifiutava questo
distacco lui ti voleva per sempre con me.
Ancora oggi a ritroso nel tempo ricordo nell'immagine 
nitida della mia anima quella volta che cercavi
per tutta casa i tuoi occhiali di vista.
Diventammo matti, li cercammo ovunque,
non rendendomi conto che li avevi sulla testa.
Me ne accorsi solo all'ultimo tentativo quando in stanza tua,
tu inginocchiato da una parte del letto, io dall'altra per vedere
se fossero finiti sotto al letto mi accorsi che li avevi appoggiati
sulla testa e quando ti dissi.." nonno ma li hai sulla testa,
scoppiammo a ridere, come matti fino alle lacrime.
Sento ancora l'eco della tua risata nonno!!!
Tutto questo e ancor di più nonno, fa parte del nostro vissuto
e oggi nella ricorrenza della giornata dei nonni sento il bisogno di 
stringerlo ancora più forte sul mio cuore.
E' un modo per sentirti ancora più presente in me 
Ti voglio bene nonno grazie per quello che ci siamo regalati
Grazie per esserci ancora oggi nel mio cuore.
Tua Franchetta.... ( tu mi chiamavi così)
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
04-10-2016 Redazione Oceano L’amore per le persone amate fomenta le emozioni quotidiane. Specie se il ricordo elargisce un bene costante verso il prossimo.

Elenco opere (*)commenti

Pubblicata il 02-10-2016

Numero visite: 805


Commento dell'autore

Uno squarcio del mio vissuto
scritto con la penna
del cuore in questa giornata
dedicata ai nonni 
perchè nonno Vittorio
era tutto per me.

Buona lettura
per chi vorrà soffermarsi.