Donna del sud

Fischia il treno 
e ti porta lontano
fra gente straniera.
Tu, donna del Sud,
emigrante fra gli emigranti,
vai in cerca di vita migliore.
Anche le pareti calcinose della tua casa
il destino ha sepolto, 
assieme a brandelli di cuore.
Addio dolci serenate sotto al tuo balcone,
mentre la luna rischiara il tuo volto bruno.
Ora solo il pianto di mille mandolini, 
e il fischio del treno 
che zittisce il mormorio 
delle onde del tuo mare.
Piangi,
ma i tuoi sono asciutti
e serrate le tue labbra.
Tu hai l'orgoglio sella donna del Sud,
e il tuo cuore cela sofferenze 
che tu sola conosci,
e la tua fronte
mai si piegherà ai voleri degli altri,
mentre i tuoi silenzi
si faranno sempre più forti.
Piangi,
e i rossi tramonti,
e i canti della vendemmia,
e il calpestio dei piedi nudi degli scugnizzi,
porti via con te -
Piangi,
ma i tuoi occhi sono asciutti
e serrate la tue labbra. 
Tu hai l'orgoglio della donna del Sud.
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