Dentro una bottiglia di vetro

Dentro una bottiglia di vetro

Approdo tra le righe d’un libro,
fermandomi dove più l’occhio m’inganna
come quando piego le ginocchia
e tutti mi diventano un poco più grandi.
La pioggia si perde, come la gioventù,
nel fremito aperto del cuore
e mentre tutto si disperde intorno,
nel mio senno di poi, nebbie di rose
trasudano profumi di memorie:
ma è ancora respiro il cielo.
A volte vorrei prendere l’arcobaleno,
mischiarlo con il sorriso dei bambini,
scrivergli sopra una canzone
oppure vorrei inseguire il vento
quando cavalca le onde del mare
per averlo poi amico
nelle nuvole dei pensieri,
quando ritorna alle pagine del silenzio.
Oggi ho camminato il mio giorno
fin dove le illusioni avevano una strada
e le parole seguivano il pensiero.
La mia paura si ferisce con l’ansia,
così chiudo il cuore
dentro una bottiglia di vetro.
Voglio vedere i miei occhi guardare
dove, curvo, sorride un ricordo,
ma le foglie incominciano a cadere
senza più combattere per rinverdire,
eroine di un tempo di forza e vigore
che ora chiudono gli occhi come la notte,
quando, stanca, non vuole più sognare.
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21-11-2016 Redazione Oceano Tra un pezzo di carta bagnato e stretto in un pugno e una mano che regge i pensieri, si ripercorrono i passi, un tempo, decisi. Ad oggi le lacrime prendono il posto di vecchi sorrisi. Quando anche l’ultima goccia è stata assorbita dal cuscino, gli occhi non rispondono al tempo. Però potrebbero brillare ancora, basta guardare la grandezza dell’amore universale.