Estate
L'incoercibile vampa dell'oggi Ha interrotto il sonno nero del sole Le briglie del carro disciolte Spronato il galoppo furioso Lunghe dita di luce invadenti Hanno palpato i fianchi del mondo Accendendo greti e fessure Di boreale e antica lussuria L’ abbagliante lucore dell’astro Si è disteso bramoso sul cielo Col suo arcaico coito di fuoco Prepotente l’ha posseduto Primordiale l’orgasmo precoce È esploso sui tetti i muri le strade Intorno a me ora grondano lenti Densi rivoli d’estate.
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