Rabbia
Di donne come te ce ne sono in giro e non è facile scoprirle sai perché si nascondo dietro maschere di cera. Mi hai sputato addosso il tuo veleno che ha il colore ed il profumo di una nuvola di zucchero. Non è facile accettare ed ingoiare quelle lacrime ma il dolore in fondo mi fa pensare che vorrei dirti grazie perché non ci sei. Hai graffiato il mio sorriso hai lasciato solo lacrime espressioni di un dolore che hai tagliato con i tuoi sguardi. Di donne come te ne è pieno il mondo e non è facile riconoscerle sai perché si nascondono dietro sguardi languidi e voci docili ma se le guardi bene dentro i loro occhi non trovi che il niente. Ogni male è un bene quando serve a capire il senso del dolore. Ho imparato ad incassare e a sopportare i miei incubi portando fuori da me stesso e dentro il mondo la paura per il mio niente. Qualche graffio sulla pelle e poca luce nei miei occhi questo è quello che mi rimane di te cicatrici sulla schiena da dove tu hai reciso le ali della mia anima.
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10-05-2016 | Redazione Oceano | L’atto finale smaschera quel sogno simile a un docile inganno che sinuosamente ha svestito artigli per dilaniare l’anima con improvvisa lama. Non c’è nulla che possa far tornare il principio ma solo frammenti fermi a ricordare la rabbia: dono confessato dell’origine del dolore. |