Rabbia

Di donne come te
ce ne sono in giro
e non è facile 
scoprirle sai
perché si nascondo
dietro maschere di cera. 
Mi hai sputato addosso
il tuo veleno
che ha il colore
ed il profumo 
di una nuvola 
di zucchero.
Non è facile
accettare ed ingoiare
quelle lacrime
ma il dolore in fondo
mi fa pensare 
che vorrei dirti grazie
perché non ci sei.
Hai graffiato il mio sorriso
hai lasciato solo lacrime
espressioni di un dolore 
che hai tagliato 
con i tuoi sguardi.
Di donne come te 
ne è pieno il mondo
e non è facile 
riconoscerle sai
perché si nascondono
dietro sguardi languidi
e voci docili
ma se le guardi bene 
dentro i loro occhi 
non trovi che il niente.
Ogni male è un bene
quando serve a capire 
il senso del dolore.
Ho imparato ad incassare
e a sopportare i miei incubi
portando fuori da me stesso
e dentro il mondo
la paura per il mio niente.
Qualche graffio sulla pelle
e poca luce nei miei occhi
questo è quello
che mi rimane di te
cicatrici sulla schiena
da dove tu hai reciso
le ali della mia anima.
data autore commento (si può commentare solo se si è loggati)
10-05-2016 Redazione Oceano L’atto finale smaschera quel sogno simile a un docile inganno che sinuosamente ha svestito artigli per dilaniare l’anima con improvvisa lama. Non c’è nulla che possa far tornare il principio ma solo frammenti fermi a ricordare la rabbia: dono confessato dell’origine del dolore.