Lei si nascondeva
Quel primo pomeriggio lei aveva aggiunto un altro tassello alla sua analisi, in un momento di delirio e di lacrime ammise di nascondersi. Un pensiero suo le si rivoltò contro come un boomerang, ora lei sapeva: - SI NASCONDEVA A SE STESSA. Si, lei si vestiva senza colori quasi, senza trucco ne rossetti, lei non voleva attrarre l’attenzione di nessuno; non le piaceva creare confusione, mai. Solo ora se ne rendeva conto, cercava di disto- gliere ogni sguardo da se stessa. Era come se avesse due facciate: un lato A da offrire quale maschera stabile al pubblico, figura sicura e brioso a volte eccessiva nelle battute umoristiche... e un lato B, quello che lei era veramente, una donna sola, ferita nell’anima, in cerca di una verità impossibile da ricordare. Era ora il tempo di voltare di nuovo pagina, con dolore lei ricordò a se stessa di questa sua regola atroce ma non poteva non considerarla, doveva dire addio al suo cuore, quel scoprirsi fuggitiva le imponeva nuove strade, aveva sperato di non arrivare mai a quel punto, si guardò allo specchio dell’anima, ora tutto il suo mondo, tutto quello che le apparteneva iniziò a vorticarle intorno, lei sapeva che alla fine di quella assurda centrifuga virtuale sarebbe rinata ancora una volta, e, anche se con dolore, sapeva che l’attuale stato non le apparteneva già più. Mille volte aveva sperato di non piangere, sapeva che il pianto era il suo passpartù verso nuovi attimi di vita, verso una nuova sua essenza. Riconoscersi fuggitiva era il primo passaggio verso il cambiamento, sarebbe stato dolo- roso ma necessario. Non avrebbe ascoltato il cuore ma solo la mente , sarebbe stata fredda e calcola- trice, lei doveva seguire la sua strada. Era questa una cosa necessaria per continuare la sua metamor- fosi verso un essere finalmente libero da convenzioni e antichi tabù.
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