Preghiera |
Ti parlavo in silenzio mentre ti scarmigliavo nelle mani del vento e un gelsomino ti sfiorava. Ti parlavo in silenzio frammisto alla risacca del mare, evocando languori per fugare il torpore dalla tua bocca serrata di parole e baci. Ti parlavo in silenzio sprofondandomi vivo nella terra ovattata nel cappotto di neve, senza cappa di stelle e in balìa del tornado che mi lasciò stremato. Giunse l’aurora e andai per prati col secchiello bucato a cogliere odori, leggero leggero col retino colmo di farfalle inventate. Rubai colori intrecciando scialli di versi per sciogliere la neve, bruciai il letto di foglie ove giacque dolente un cammino straniero. |