Lago di malinconia |
Bisogna amarla, la malinconia, per vestirsi delle brume del lago: uggiosa inquietudine d’acque lente a confondersi coi piedi del cielo; l’ipnotico mantra di sciabordio che allunga polpastrelli alla carena d’un guscio capovolto, solitario, a contemplare i placidi Germani. Canne danzanti strusciano i ricordi arruffando gli umidi sospiri nello specchiarsi distorto del tuo volto sopiti desideri d’acqua dolce. Lego un rimpianto ad ali di Breva che dal Sud si leva, morto il Tivano, sull’onda lunga piango un dolore sapendo del conforto alle tue rive. E quando a sera solo il tuo sentore richiama nello sguardo la distesa d’acque profonde sopra quel mistero che irrisolto ondeggia la mia pena. |