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Nacqui tra i battiti come una nuvola che si stacca dal cielo come un albore estivo tuffandosi nel fiume tra i limiti febbrili dei nervi dei muscoli e dei tendini delle coscienze del sangue ed i suoi rumori saltando sul muro di cinta del pomeriggio conglomerandomi col silenzio dei sospiri del cornicione della notte ed il suo abbigliamento fiorito sognando come il sudario degli angeli come un sogno dentro un altro sogno di cattedrali ed autostrade che collegano con quel canticchio delle campane un indaco e fervente desiderio nacqui migliaia di volte su fibre di vene abbracciate sugli occhi comunicando sguardi di vangelo in nudità di bianco e le sue ali che liberano la pelle del firmamento tutto quello fu ieri ma oggi muoio vicino alle sofferte ombre senza la cura dei corpi |