Nel volger della luna |
Nel volger della luna, declinando all’orizzonte dolorosamente immoto, ritrovo l’incanto d’un andare, sovrano, nel candore dei vapori. Morbido e feroce, nella brevità d’ un tempo che s’adorna di giovani felci, di nidi consueti fra corredi di malinconiche e polverose siepi, sperso, tra pareti d’astri e nude gole. Inafferrabile, disgiunto il canto, precipita nell’ora che lustra d’argento i ciottoli e gli argini sfatti. Lungo le vie dei calvari tutto svapora, tutto sopisce, la pietra cresce dove s’aggrumano parole d’argilla, di languori sinuosi trabocca il cielo. Al chiarore d’iridescenti fumate, quando il quieto sciabordio incontro al mar dirama, un afflato divino, in un barlume, subito dispare. |