Salento mio |
Stupita m'infilo in un gomitolo di vie da dipanare con sguardo di bambina estasiata; in labirinti intricati grondanti memorie, saggezze, sapori. Vicoli come cunicoli, pareti abbaglianti,bianche di latte e squarci di tinte improvvise, balconi come pennelli d'arancio di indaco e viola la calce a macchiar d'allegria. Campanili svettanti come vigili occhi a scrutare dall'alto cortili e contrade a proteggere vite, sussurri, sospiri e segreti d'amore e dolore. Un filtrare di sole s'incunea e colora ricami di pietra portali, balconi e trionfi barocchi narranti d'antiche casate di storie d'incontri di scontri d'amore di morte... chissà . In corti come concavi abbracci mi perdo,anch'io divengo segreto. E il cuore si scioglie, dimentico d'antico dolore, a cantar salmodiando si' pura emozione. |