Penelope

(Ansoldi M. Cristina)


Penelope attende
e inganna il vuoto
tessendo il filo dei suoi pensieri

Frenetica va la spoletta
ignara del suo ipnotico
pacificante potere

Le mani volano
un soffio
un frullio di piume
e la paura
il dolore
si dissolvono
come nebbia al mattino

A lei non importa
se sarà lenzuolo di nozze
o sudario
a lei basta
fare e disfare
la tela dell'attesa

E allora le mani devono correre
e ubriacarsi d'inutile lavoro