Sillabe di Sibilla

(Nenzi Vittoria)


Arcano verso di Sibilla ignota,
Scrisse parole chiare ma ignorate,
Sillabe intrise di profezia ostile,
Diafana mano sparse l’enigma,
Saggezza in polvere di seme.

“Falò sia tua intima letizia,
Chiudi i ponti che non fluisca il fiume,
Mute parole in terra rossa e nera,
Fumo sia eterna tua mestizia,
Lombi coperti di pianto e di sudore”.

Memoria breve fu nella mia mente,
Godetti, risi, amai gioiosamente,
Percorsi valli, mari, fiumi, seguii le stelle,
Aprii porte, portoni, cuore e polmoni,
Denudai il ventre ad accettare seme.

Colpi tremendi su desolate spalle,
Spine profonde al posto delle rose,
Orridi bui, crepacci di ferite,
Gioie timidamente godute e poi finite,
Ribelle grido rivolto all’infinito.

Mi chinai su me stessa a protezione
Di quanto nascosto nel mio cuore,
Immobile invocai il perdono,
Di gioia mi dovevo vergognare,
Gelido pianto a inumidir silenzio.

Di profezia cancellerò memoria,
Pagato il mio debito di pianto,
Le mie spalle si drizzeranno piano,
Il volto verso il sole troverà calore,
Rimorso non c’è se non c’è peccato.

Ritta aspetterò che nasca il sole.