A te, figlia lontana

(Mulas Mariella)


Ti sfioro,
alla brezza
di questo settembre
che ha occhi chini
sul destino delle radici
del dolore...
Ti sfioro,
dolce viso del sorriso,
ovunque alberghi
il risuono del tempo..
Ti parlo
con nuvole di sillabe
lassù
in quel cielo
che illumina l'istante
dei sogni
e racconto
i miei silenzi,
le mie istanze di attese,
le mie perdute ore
di abbracci.
E ti porto immagine
come madonna
sul petto delle preghiere,
e sospirerò ancora
di questo esilio
ma lo terrò come
promessa di ritorno....
A te, che sfioro il viso nel pensiero
con riflessi di parole d’amore
sulla mia nostalgica guancia umida.