Nel volger della luna

(Riccardi Antonella)


Nel volger della luna,
declinando all’orizzonte
dolorosamente immoto,
ritrovo l’incanto d’un andare,
sovrano, nel candore dei vapori.
Morbido e feroce, nella brevità d’ un tempo
che s’adorna di giovani felci,
di nidi consueti fra corredi
di malinconiche e polverose siepi,
sperso, tra pareti d’astri e nude gole.
Inafferrabile, disgiunto
il canto, precipita
nell’ora che lustra d’argento i ciottoli
e gli argini sfatti.
Lungo le vie dei calvari
tutto svapora, tutto sopisce,
la pietra cresce dove s’aggrumano
parole d’argilla,
di languori sinuosi trabocca il cielo.
Al chiarore d’iridescenti fumate,
quando il quieto sciabordio
incontro al mar dirama,
un afflato divino, in un barlume, subito dispare.