Soavemente |
Lì, dove selvoso è il centro del piacere, lenta io vago, in quelle attese d’onde strepitanti, che spandono sospiri dilettuosi… Ad uno ad uno esploro con la mano, le valli, i clivi, e i colli dell’incanto… Or gemo, al defluir del sangue alle sorgenti, fonti di zefiri viziosi, di licenziosi gusti sempre ardenti… E quando gli argini delle segrete vie, schiudendosi germogliano d’amore, mi scoprono errante peregrina… Ed in quel varco già noto e manifesto, dove il goder rinnova il mutamento, paga mi sento, laddove tutto di me, soavemente tieni… |