Cemento e carta (epilessia)

(D'Angelo Sergio)


Un lampo rapisce la misura ai miei passi.
Si scioglie l'ellisse dell'ombra. Cadendo
slega vertigini, che avvolgendomi scrosciano.
Fruscii di sabbia, appallottolano le orbite al mio corpo
contorto, m'interra su longitudini senza memoria.
Sul selciato della mia solitudine si smaglia la luce!
Una cuspide di nebbia mi acciglia la pelle
si dispiega nel profilo del mio sguardo.
Impigliato in deliri rovescio supplizi
nell'eclisse dei sensi.
Fermo mi contraggo. Sono cemento e carta!
Incollato al frastuono delle mie palpebre
cedo al mio lager.
Nascosta in cellule di caos
esula la vita dalle mie ossa.