Le probabilità finite del vivere (a Stephen Hawking)

(Colacrai Davide Rocco)



Sogno di un infinito che non si lascia afferrare neppure dal cuore
ed è un spazio dai molteplici sipari
ogni sipario una probabilità di conoscere il mio letto
ogni probabilità il gesto finito del vivere
quando i sogni levigano il loro guscio
e l’amore diventa un’abitudine che striscia in una scia

la carne avvizzisce al cielo
il cielo veglia su ossa che ricompongono nuove geometrie
ogni geometria è un’onda che muore nel suo infrangersi
alla morte corrisponde l’evolversi di un sogno
e nel sognare resta l’infinito che cresce contromano

sono il sinonimo di una croce piegata tra fili d’erba in un punto interrogativo
ogni filo d’erba il principio di un volo
ogni volo una nuova sorte
che si spalanca sopra le stigmate che tracimano in orgasmi d’ombre
quando la luna nasconde le sue fronde
e un chiodo martella al soffitto storto dell’uomo che sono

mi scava dentro il rogo di un presagio che partorisce eredità
ogni eredità compone un tutto
che scivola tra le mani in un congedo d’impasto celeste alla terra.

E se le stelle fossero le efelidi di Dio?