Gastone Cappelloni

Posted by 20 marzo 2016

Gastone Cappelloni classe 1957, poeta marchigiano di Sant’Angelo in Vado, a oggi ha pubblicato ben venti raccolte di poesie. La più recente “Tu, Ottava Nota” si lega ad un importante progetto sociale grazie al coinvolgimento dell’Associazione Omphalos Autismo & Famiglie che da anni si occupa di autismo nella regione Marche. Il 50% del ricavato sarà infatti devoluto alla ricerca per l’autismo.







  Gastone “Poeta”, come ti definiresti guardandoti dall’esterno? Ti senti più completo adesso o hai rimpianto del tempo andato?
  Sguardo introspettivo cercando chi sono e cosa il tempo mi ha voluto spiegare, nella percezione assoluta del miglioramento, definizione di “tempo acerbo”, lontano dal capolinea, definendomi direzione e convinzione immaginata, con l’ingordigia dell’apprendimento. Sentirsi completo, sarebbe accettarsi senza rabbia del combattimento, divorato dalla frustrazione della realtà e sconfitto dalle chimere “raggiunte”, impossibile non avere rimpianti, sarebbe come abortire la spina di follia che lega alla fantasia irrealizzabile del proseguimento. Rimpianto è forse rammarico per non aver goduto appieno il tempo che è stato concesso, anche se, rimpianto fa rima con Poesia, altrimenti come avrei impiegato le emozioni, se cresciuto in un’isola dove tutto era concesso e appropriato? Rimpianto è meraviglia, riscoperta di se stessi, senza fretta o patemi d’animo.
 
Definisci l’essere sbagliati come un dono: in che senso? Come consideri la ricerca della perfezione? Che cosa rivedresti del mondo d’oggi e cosa ruberesti dal passato?
  E’ una provocazione, tutti apparteniamo, o vorrebbero che lo fossimo, a numeri uniformati, ecco che, come per magia, l’Artista si sente vivo e partecipe di se stesso, appartenente alla “tipologia non catalogabile”, non numerabile, e sicuro padrone dell’estremo vigore che sa trasmettere con la sua diversità. Essere sbagliati, ti porrà al riparo dall’idiozia di questa società di consumo industriale. Essere sbagliati è il dono che ti permette di schierarti con i propri ideali, a vista di tanti “errati” ma irremovibili dalla stessa voglia di percezioni.

Del mondo d’oggi? Essendo cresciuto a pane, rinunce e valori, rivedrei tante cose; quali? Dignità per difendere l’appartenenza e lo stesso carattere, non vendibile per meriti che mai mi apparterranno. Orgoglio per togliere le bende a chi si prostituisce per tozzi d’illusione, consegnandosi a parassiti senza scrupoli. Passato, nonostante la sofferenza rivivrei tutto, senza escludere nulla, e bramando ancora la saggezza che era insita in ognuno di noi, anche perché, grazie al trascorso, ho la percezione di riviverlo ogni istante, e la poesia è un ottimo oceano alato.
 
Le tue poesie sono tanti tasselli d’emozioni accostate che lasciano spazio al pensiero e ai sogni: perché l’ermetismo nei tuoi versi?
  Raccontarsi è riuscire a non farsi trovare impreparati dagli eventi stessi della vita, rimane un confronto fondamentale con se stessi, con gli altri, immedesimandoci soprattutto nel tempo che non percepiamo, ma che viviamo e troppo spesso, dimenticandoci di lui; della brevità che abbiamo a disposizione. La vita è passione, brevità assoluta, mistero e riscoperta, ma soprattutto ombra di se, ecco perché racconto, raccontandomi senza svelarne i taciti segreti che non possono, non devono appartenerci, guai se così fosse; ermetismo è viaggio senza meta o risposte certe a tutto quello che vorremmo.

Che cerchiamo. Un finale non deve essere scontato, diventerebbe banale e senza volontà di viverlo appieno, ermetismo è oltre l’introspezione, interpretandolo domani, il giorno seguente, senza illusioni o delusioni, ma con curiosità che cammino saprà imporci. Ermetismo, è sola ombra che non appare, ma conduce all’essenza importante dell’immaginazione; del mistero impenetrabile, perché non conviverci rispettandolo?
 
Gastone quali sono state le persone determinanti nella tua crescita artistica?
  Nessuna in particolare, il tutto è riconducibile agli anni che hanno accompagnato Gastone nel suo percorso di vita interiore e soprattutto esteriore, la vita ti dona dieci e toglie cento, così ti ritrovi a fare i conti con la realtà che non lascia spazio alla sensibilità, ma al pragmatismo stesso della sopravvivenza. Un grazie speciale ai miei genitori, al foglio bianco di onestà, e che oggi, grazie a loro ho saputo, almeno cerco di “imbrattare” con i miei versi.

Certamente, non potrei mai ringraziare il tempo, purtroppo; ha fatto in modo che dimentichi il nome della maestra o maestro che mi ha bocciato in prima elementare, sembrerebbe assurdo ma è la verità. Un sassolino che vorrei togliermi, è quello di dargli del fallito. Fallito, incompetente e incapace, forse perché Gastone Cappelloni figlio di contadini e operai? Quanti come me, credetemi, sono stati marchiati prima di dimostrare, forse il poco che avrebbe saputo dimostrare.
 
Cos’è per te l’amore e pensi che ci sia spazio ancora per la purezza del sentimento nei giorni d’oggi? Si ama la forma o il contenuto?
  Purezza del sentimento? Aspetta che cerco sul dizionario il significato, mi sfugge, mi suona male. Certamente da parte mia è una provocazione. Sì direi che l’amore sempre troverà gli spazi che gli appartengono, mai tramonterà nonostante i tentativi di questa società di farlo apparire un “bene di consumo” e null’altro; è sufficiente guardare la TV o leggere i giornali per rendersi conto dove stiamo andando, purezza e amore mai saranno contenitori vuoti, a rendere, come lattine di bibite ma vivaddio, un cuore pulsante dove la dignità prevarrà sull’insensatezza della forma. Questa società ama la sostanza, o almeno cerca di imporla, beh, noi si deve contrastarla con la forza che c’è consentito: Sentimento e Dignità.
 
“Tu, Ottava Nota”, incastri di vita nella vita. Il tuo coinvolgimento nel sociale è un passo importante nel tuo viaggio: chi o cosa ti ha indicato la rotta?
  Stare bene, non è solo pancia piena o tutto quello che si è desiderato, ma sofferenze e privazioni altrui. Avere tutto o quasi nulla nella quotidianità, è una linea appena percettibile in ognuno di noi, e si nota solo quando ti soffermi sull’altro io. Grazie a Dio, il mio cuore non ha telecomando con il tasto dell’indifferenza ma occhi puntati su quello che sarei e dovrei.

“Omphalos autismo & Famiglie” è il progetto che ho sposato grazie a Lilli Simbari con il nuovo libro “Tu Ottava Nota”, tra l’altro dedicato all’universo femminile, e ringrazio di cuore per avermi dato la possibilità di conoscere questa realtà. Tanta gente che soffre, tanti cialtroni che offrono i loro servigi, tanta indifferenza da parte di noi tutti, ecco il motivo perché ho deciso, finalmente, di sentirmi vivo e partecipe di una sofferenza che dovrebbe essere di tutti. Domani questo numero di sofferenza potrebbe toccare ognuno di noi.
 
Come ti orienti nel mondo artistico letterario che navighi da parecchi anni? Pregi e difetti (se ci sono) del tuo viaggio.
  Per l’esattezza sedici anni, che mi ritrovo a girovagare su quest’universo letterario, e devo affermare che ogni conquista “mentale” è stimolo per continuare. Orientarsi è confronto e arricchimento, in un mondo che mi appartiene respirandolo, mai semplice, scontato; ma affascinante e costruttivo, poi so badare a me stesso, difendendomi dai falsi amici e adulatori, la vita insegna, eccome, io provengo dal “nulla ti sarà concesso”.

Pregi e difetti? Viaggio mai iniziato! Saprò continuare avendo mete che non abbiano mai fine, essendo a termine; ogni giorno fermo al capolinea della vita; ecco perché riprenderò gli “spazi del tempo” cogliendo opportunità concesse. Poi, io sono nato con parecchi difetti e sul tragitto dei miei giorni contano tantissimo ma anche relativamente, perché oltre il sentirmi in colpa, ci penseranno sempre gli altri a immortalarli, ecco il motivo vitale per non farmeli pesare. Pregi? Forse mettermi in discussione con una sana e robusta autocritica.
 
Cos’è per te l’amicizia?
  La vita stessa che stai vivendo, il sapore inconfondibile del tuo stesso profumo. L’amicizia è l’identità di ognuno di noi, valore aggiunto ai nostri giorni, tradendola è rimettersi in discussione meschinamente. L’amicizia è soprattutto orgoglio e vita.
 
La cultura in Italia è ancora una strada praticabile verso la libertà del pensiero e della convivenza civile?
  Nutro seri dubbi a riguardo. Libertà del pensiero? Passiamo a un’altra domanda, forse è meglio. Così dovrebbe essere, ma oramai non più, o forse non c’è stata mai!
 
Quali sono i tuoi prossimi sogni e/o impegni artistici da dedicarti e da dedicare?
  I sogni sicuramente continueranno, francamente non saprei rinunciare, rimarrà il diesel del Poeta Cappelloni incessanti e continui parte integrante ed essenziale nel “procreare” libertà, rabbia e verità. Gli impegni anche quest’anno saranno tantissimi, sarò in viaggio perenne sia in Italia che in Spagna, dove ho firmato con “Ediciones Vitruvio” di Madrid, la distribuzione di “Un Seme oltre Oceano”, il tempo di “organizzare” gli eventi, e gli amici lettori sapranno in maniera dettagliata il tour poetico.
 
“L’Oceano nell’Anima” cos’è per te? Hai qualche suggerimento o consiglio per migliorarlo?
  Una famiglia e un gruppo di amici affiatati e prepositivi dove tutto acquista concretezza e capacità. Seri e affidabili in tutto quello che organizzano, questo posso asserirlo senza ombra o smentita da parte di nessuno, a breve avrò l’onore di entrare a far parte dell’Associazione. Suggerimento? Uno in particolare, di continuare sulla strada che hanno intrapreso, con la serietà che stanno dimostrando. Consigli? Veramente ne avrei bisogno, eccome!
 
  Ai miei genitori
che vegliano sulle mie proverbiali confusioni, senza il “loro spirito” sarei impossibilitato muovermi
A coloro che mi stimano, e mi permettono di continuare a credere negli stessi ideali
A voi amici de “L’Oceano dell’Anima”, che dedicate tempo alla bellezza della Cultura e soprattutto al sottoscritto!


Grazie di tutto.