Bernt-Olov Andersson

Nessuno può sopravvivere solo con la poesia

Bernt-Olov Andersson è uno scrittore, dram-maturgo e giornalista culturale svedese. È stato primo vicepresidente dell’Associazione degli scrittori svedesi, presidente della società degli scrittori del Nord e dell’Authorcenter North. È anche il promotore della Stig Sjödin Society, dell’Associazione degli Scrittori che Lavorano e cantante dei gruppi musicali Band Avd e Starka Band.




Bernt-Olov Andersson è nato nel 1947 a Kilafors, nell’Hälsingland, ma è cresciuto a Sandviken, nel Gästrikland, dove ha vissuto la maggior parte della sua vita. Ha esordito come poeta nel 1976 e da allora ha scritto romanzi, opere teatrali e saggistica. Sandviken e l’ambiente industriale della città sono al centro della sua scrittura.
Diversi libri dell’autore sono stati trasmessi a puntate alla radio. Nel 2019 ha ricevuto la plaquette Hedenvind, un importante premio letterario assegnato agli scrittori della classe operaia, e nel 2022 il Premio Ivar Lo, uno dei maggiori premi svedesi.

Autore, drammaturgo, giornalista e cantante. Che cosa la fa sentire più simile a se stesso?
Fondamentalmente sono un poeta, anche se da quasi 50 anni scrivo soprattutto romanzi, opere teatrali e saggistica. La poesia è il primo elemento costitutivo di tutta la letteratura.

Qual è stato il suo approccio al mondo della letteratura?
In gioventù ero un pessimo studente a scuola e non avevo alcun interesse per la letteratura. Tuttavia, ero molto interessato alla musica. Sono cresciuto con un padre che aveva problemi di alcolismo. Da giovane ho lavorato, come mio padre e la maggior parte dei giovani operai della città, nella grande e dominante ferriera. Era un lavoro pesante, sporco e monotono. Avevo 16 anni quando fui assunto e rimasi alla stessa macchina per sei anni. Lo odiavo e per salvare il mio cervello ho iniziato a scrivere testi di canzoni durante il turno di lavoro.
Mio suocero mi fece conoscere uno dei più grandi poeti svedesi, Stig Sjödin, che era cresciuto nella mia stessa città. Apparteneva a una generazione più vecchia, ma aveva il mio stesso background. Vedeva i miei semplici testi come pura poesia e mi incoraggiò a continuare. Lui mi diede un consiglio molto importante. Mi disse: “Devi leggere molto!”. Ho letto tutto! Ho iniziato con l’Epopea di Gilgamesh e la Bibbia, fino a Mayakovsky, Cechov, Dostoevskij e gli scrittori moderni. Un paio d’anni dopo sono diventato critico letterario con particolare attenzione alla poesia.

Si ricorda di cosa parlava la sua prima poesia o il suo primo racconto?
La mia prima poesia non c’è più, ma ricordo che parlava di come vedevo il mio futuro. Che sarei stato incatenato a una macchina per tutta la vita. Però sono riuscito ad allontanarmi da lì e mi sono formato come falegname, che è stata la mia professione per sette anni.

Qual è stato il suo primo libro?
Il mio primo libro è stato pubblicato nel 1976 ed era una sorta di diario poetico, che conteneva anche tre racconti. L’anno successivo ho pubblicato un paio di poesie in una rivista di poesia svedese-inglese, il che mi ha portato, insieme a un amico, a viaggiare a New York e a conoscere molti dei poeti underground dell’epoca. Con il mio amico abbiamo pubblicato la raccolta di poesie Days in New York.
L’anno successivo pubblicai Tra colpi di martello e cambi di banda, che aveva come tema i miei luoghi di lavoro. Sulla prima pagina di un giornale locale c’era scritto “Bernt Olov, sei una sensazione”. Quella fu la mia svolta come poeta.
Mi feci coraggio e lasciai il lavoro di falegname. Sono diventato qualcosa di così insolito come un padre che sta a casa con il suo bambino appena nato per un anno intero. Immaginavo che in quel periodo sarei riuscito a scrivere poesie. È fallita già la prima settimana trascorsa con mio figlio Jonas, che compare anche nella raccolta di poesie Jonassvit. Quando mio figlio è cresciuto, è diventato anche lui un poeta. Jonas, nostra figlia Linnéa e i loro cugini formarono una band che durò per 10 anni e di cui io ero il cantante. Il gruppo si chiamava “Band Avd”, che era il reparto della ferriera dove avevo lavorato e dove ho iniziato il mio percorso verso la scrittura. Abbiamo pubblicato un CD che è disponibile su Spotify con il titolo Järngrepp.

Perché ha iniziato a scrivere in prosa?
Si può dire che quel titolo del giornale locale mi ha messo a tacere come poeta per quasi dieci anni. Ho portato avanti vari progetti culturali, ho letto la mia esigua raccolta di poesie nelle biblioteche e nelle scuole, ho scritto rubriche e recensioni, ho fondato e sono diventato presidente di varie associazioni... ma non ho scritto poesie.
Mi resi conto che dovevo allontanarmi dalla mia città d’infanzia per dedicarmi seriamente alla letteratura. Fu allora che entrarono nella mia vita racconti, romanzi, opere teatrali e libri di saggistica. Nessuno può sopravvivere solo con la poesia.








A quale libro si sente più legato?
Ho pubblicato di recente il romanzo Alla goda ting (Tutte le cose buone), che è il settimo libro indipendente con motivi tratti dai quartieri popolari di una piccola città della Svezia. Tutte queste raccolte di poesie e questi romanzi sono significativi per me, perché ritraggono l’ambiente della mia infanzia. E oserei dire che sono un esperto della mia storia e di quella della città. Ma il nuovo romanzo è l’ultimo della serie. Ora sto per finire di scrivere un’altra raccolta di poesie.

Come definirebbe il suo rapporto con la musica?
La poesia è legata alla musica. Per me la musica è anche un prerequisito per la poesia. È quando la poesia e la musica bucano l’armatura della guerra che può esserci una vera pace sulla nostra terra. Oggi ciò è più importante che mai.

Quali sono i suoi progetti futuri?
Ho pubblicato un romanzo l’anno scorso, ma in questo momento sto lavorando a una raccolta di poesie che contiene pensieri e motivi diversi: politici, personali e poesie che ho scritto durante i miei viaggi quando ho visitato diversi Paesi. Qualche giorno fa ho scritto una poesia intitolata Quello, che parla del rapporto con mio padre. Sono cresciuto in una famiglia di operai e ho lavorato per 16 anni nell’industria pesante, come operaio del ferro e dell’edilizia, ma da cinquant’anni sono uno scrittore a tempo pieno. Questo significa che ora sono un uomo anziano. Alla fine di quest’anno compirò 78 anni. Ho deciso di scrivere poesie per il resto della mia vita. Ho esordito come poeta e voglio legare la mia vita alla poesia.

Posted

25 Feb 2025

International news


Irma Kurti



Foto di Bernt-Olov Andersson





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