Ipazia: la prima martire della libertà di pensiero

Filosofa, matematica, astronoma greca, trucidata da fanatici cristiani, forse su istigazione dello stesso patriarca di Alessandria, Cirillo

Solitamente si associa la filosofia antica ai grandi nomi maschili (Socrate, Platone, Aristotele). Nel corso della storia donne che si sono interessate di filosofia ce ne sono state tante; purtroppo molte sono state dimenticate e poche sono quelle riconosciute e studiate.
Una donna famosa della filosofia antica è stata Ipazia, nata ad Alessandria d’Egitto nel 370 circa d.C. e morta nel marzo del 415.
Oltre che di Filosofia, si interessò anche di Matematica e di Astronomia.

La sua cultura, si narra, era così vasta da superare tutti i filosofi del suo tempo. Insegnava pubblicamente Platone, Aristotele e le opere di qualsiasi altro filosofo. Le sue lezioni erano molte frequentate; in tanti accorrevano per ascoltarla attratti dalla sua erudizione ed eloquenza.
È descritta anche come una donna bellissima e amata dai suoi discepoli che venivano sempre respinti. Il suo prestigio non fu soltanto culturale, ma anche politico; grazie alla sua straordinaria saggezza accedeva anche al cospetto dei capi della città.
Fu molto acclamata e osannata, ma anche contrastata, biasimata e mistificata.
Nel marzo del 415 fu aggredita da un gruppo di fanatici cristiani mentre faceva ritorno a casa e trascinata fino ad una chiesa dove le furono strappate le vesti e uccisa con dei cocci. Il suo corpo venne fatto a pezzi e poi bruciato. Per questa sua tragica fine è diventata una martire del paganesimo e “la prima martire della libertà di pensiero”.

Posted

07 Mar 2021

Storia e Filosofia


Pasquale Panella



Foto dal web





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