Mario matera Frassese

La poesia che si fa vita nei versi dell’autore pugliese

In un mondo sempre più costellato da maschere l’autenticità diventa una dote rara, la stessa che segna un poeta e la sua opera, in cui la vita e i versi finiscono per fondersi in un magma emotivo e di pensiero che diventa catarsi e rivelazione.
Così per i versi di Mario Matera Frassese, nato a Frasso Telesino in provincia di Benevento, ma pugliese di fatto: salentino, è legato alla città di San Severo dalle attività del Centro Ricerche Culturali “Il Cinghiale ferito” fondato nel 1976 dal prof. Carlo Luigi Torelli, come dalla fondazione, nel 2006, dell’as-sociazione “Luigi Zuppetta” Centro di Studi Storici, Filosofici e Simbolici.


Una poesia vibrante di vita, quella di Mario Matera Frassese, raccolta nei volumi: Sognando un’utopia, Labirinto torinese, Moifà di Terravecchia, fino all’ultima silloge Le Maschere dell’Ombra.

Sottile linea rossa che attraversa il vissuto dell’autore l’emigrazione a Torino, evento che ne segna l’adolescenza e certo la sensibilità come il rapporto col mondo, graffiando un confine temporale che riverbera nelle composizioni capaci di scandagliare il tormento e la fatica del distacco, come la Torino misteriosa, avvolta dalla nebbia, nelle forme indefinite che sbucano dagli olivi secolari per aprire sul mare, sulla sua luce e liberazione, a cavallo tra sogno e realtà, contatto e percezione.

Dopo l’interruzione dell’attività scolastica e l’esperienza come operaio in una tipografia del capoluogo piemontese, ritorna forte l’impulso per gli studi, che lo porterà a laurearsi in lettere e a maturare il ruolo di docente: osservatorio sull’uomo e sulla società che si aggiunge allo sguardo profondo e coraggioso di Mario Matera Frassese, capace di giungere fino alle radici del dolore e di contemplarlo, traendo verità e nuove consapevolezze dal dissidio tra anima e corpo, come dai sentimenti, dal romanticismo e da un quotidiano reso teatro dell’anima e del pensiero profondo.

Del periodo torinese restano le pubblicazioni Sognando un’utopia e Labirinto torinese, rispettivamente del 1988 e 1989 – opere premiate in diversi concorsi nazionali: da ricordare l’apprezzamento per i suoi versi di Giorgio Bocca.
Una Torino che, immersa nel fascino della collina e del Po, gli permette di assistere ad una vita artistica e letteraria che si consuma nei bar e nei circoli letterari, come in alcune osterie, e che coinvolge giovani o affermati letterati, senz’altro irraggiungibili dalla provincia pugliese, permettendogli un confronto prezioso per la crescita personale e poetica.
Una poesia che si fa sogno, quella di Matera Frassese, e che finisce per assorbire la vita, fino a rapirlo e a trascinarlo in una dimensione diversa, come nel volume Sognando un’utopia.
Segue un periodo di silenzio e di raccoglimento, e il ritorno al sud, questa volta in quel di Cerignola. Qui prende vita la pubblicazione Moifà di Terravecchia (pubblicata nel Salento), in cui si riconosce l’azione profetica e sciamanica del poeta e della poesia: lo sguardo del ricercatore e dell’antropologo sulla magia, il fascino e i riti di un mondo quasi scomparso, legato ai ritmi della terra e delle stagioni.

Si concretizza anche la raccolta Le Maschere dell’Ombra (Musicaos, 2021), iniziata a Torino, proseguita a Cerignola e definita nel Salento, in cui si indaga il rapporto tra Nord e Sud, tra le maschere nascoste nella nebbia torinese e la cultura meridionale (a tratti ingenua e da sviluppare) e si esercita la contemplazione dei sentimenti, delle relazioni, del dolore dell’essere e della vita quotidiana. L’opera gode dell’illustre prefazione del dott. Mauro Ruggiero, dell’Istituto italiano di cultura di Praga, in cui si pone l’accento sulle coordinate spaziali, temporali e spirituali del poeta, con lo sguardo rivolto al suo mondo interiore. Vicende intime che si fanno sguardo sul mondo, spesso fondendo anima e paesaggio come nella migliore tradizione poetica italiana: il moto incessante del mare quale metafora, la latenza tra tempo psicologico e cronologico come eco dell’anima, in un gioco di maschere ed ombre che si agitano tra l’immanente e il trascendente, il dubbio, la verità, la spiritualità, la rivelazione.

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29 Mar 2022

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